Quella che segue è la testimonianza della mia personale esperienza di cambiamento con il metodo TRE. Un tempo avevo letteralmente paura di parlare in pubblico, una paura comune a tantissime persone e che molti affrontano, come io stesso facevo, cercando tutti i modi possibili per evitare tali situazioni trigger, perdendo così allo stesso tempo occasioni importanti di crescita e condivisione…
La mia vita però, negli ultimi anni, mi stava portando sempre più e necessariamente a contatto con le persone e con la comunicazione: vuoi per il mio percorso di studi in Psicologia che volgeva a termine, vuoi per il mio lavoro di organizzatore di eventi e responsabile dei social media, che mi voleva costantemente a confronto con le persone, un confronto pubblico per giunta.
Niente da fare, sempre più dovevo parlare in pubblico: fare presentazioni, introdurre relatori, e soprattutto iniziavo io stesso a tenere lezioni e workshop. Non nascondo che ho sempre amato condividere, ma tra pochi intimi!
L’esperienza era sempre la stessa: sopportare una situazione terribile che mi faceva scoppiare il cuore (palpitazioni e sudori freddi), la mia voce veniva meno, e a volte tanto era il disagio che avrei voluto urlare e darmela dritto a gambe. È vero, di fatto poi non sono mai scappato perché sono una testa dura, però che stress, prima o poi pensavo “mi verrà un colpo”! C’era un pensiero a rincuorarmi, sempre lo stesso, “l’esperienza mi farà da maestra” oppure “è solo questione di tempo”, ma più il tempo passava e più i sintomi e le reazioni aumentavano.
Avevo provato a lavorarci con la psicoterapia, l’ipnosi e seminari sul tema. Avevo riesaminato la mia storia infantile: un temperamento timido, qualche trauma a scuola (umiliazioni e bullismo, non solo di alcuni compagni ma anche dei professori). Sulla carta indubbiamente cause eccellenti, ero un tipo da manuale. Con i diversi percorsi intrapresi avevo fatto tanti progressi eppure qualcosa restava inarrivabile. Con il tempo ho capito che speravo di parlare con il linguaggio della mente razionale a degli schemi istintivi e arcaici che erano annidati nelle profondità del mio cervello rettile, e provate voi a parlare ragionevolmente a un serpente, probabilmente non sarà un buon interlocutore!
Questo è stato il momento in cui è iniziata la mia esperienza con TRE, un’ esperienza in cui sentivo che il mio corpo iniziava a lasciare andare qualcosa, anche se non capivo ancora cosa.
Premetto che non mi ero accostato a TRE per fare un lavoro su di me e sulle mie paure, ma per aggiungere quella che mi sembrava un’ottima e valida tecnica al mio curriculum di terapeuta; T.R.E. invece mi aveva incastrato, positivamente!
Dopo le sedute individuali, i gruppi e i workshop di formazione mi sentivo sempre più leggero e in armonia: ero meno reattivo allo stress, meno nervoso, mi pesava meno anche il traffico di Roma (che secondo me è un ottimo test per capire quanto siamo stressati).
Poi venne il giorno in cui avrei dovuto tenere il mio primo gruppo di T.R.E. Stranamente né prima né durante il workshop mi sentivo agitato (nessun segnale di allarme arrivava dal mio corpo), sentivo invece l’emozione di una novità e di un’incredibile occasione.
Lavorare in gruppo con TRE è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Ero contento di essere lì, non volevo più fuggire. Le parole, le idee uscivano fuori da sole, come di getto. Ma la cosa più incredibile era un piccolo dettaglio che ho capito solo in seguito: mi ero dimenticato di avere paura di parlare in pubblico.
Avevo scoperto che la mia vera passione era insegnare e condividere, ma soprattutto crescere insieme alle persone.
Come è avvenuto tutto ciò?
Semplicemente avevo mollato la presa…e in questo TRE mi ha aiutato in maniera decisiva.